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Milano Metropoli Rurale vede la partecipazione diretta di una pluralità di soggetti pubblici e privati che hanno aderito all’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale:

Enti pubblici: Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano
Società di distretto: DAM, DAVO, DINAMO e Riso e Rane
Consorzi irrigui e/o di bonifica: Est Ticino Villoresi e Fiume Olona. 

Regione Lombardia (Direzioni Generali "Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi", "Ambiente e Clima", "Territorio e Protezione civile", coordinate dalla Direzione Generale Presidenza) attraverso il Comitato di coordinamento dell’AQST assicura il coordinamento istituzionale e supporta il Comune di Milano nell’attuazione tecnica del Piano di Azione.
La visione integrata del territorio e lo Scenario Strategico di consolidamento e valorizzazione della matrice rurale dell’insediamento urbano dell’area metropolitana milanese, assunti da Milano Metropoli Rurale, sono coerenti con gli indirizzi della pianificazione regionale e rappresentano il comune quadro di riferimento per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo e diversificazione dell’attività agricola, di contenimento del consumo di suolo e salvaguardia del reticolo idrico, di tutela e riqualificazione dell’ambiente e valorizzazione del paesaggio.

Il Comune di Milano - Area Verde, Agricoltura e Arredo Urbano - con il supporto della Segreteria Tecnica dell’AQST, formata dai rappresentanti degli enti sottoscrittori: Regione Lombardia, Città Metropolitana, i Distretti Rurali e i Consorzi di Bonifica e delle Acque, coordina l’attuazione di quanto previsto dall’AQST e governa il processo complessivo di realizzazione del Piano d’Azione.
Lo Scenario Strategico di consolidamento e valorizzazione della matrice rurale per lo sviluppo integrato e sostenibile dell’ambito metropolitano milanese è coerente con gli indirizzi della pianificazione comunale del Piano di Governo del Territorio del Comune di Milano che pone, tra gli obiettivi per gli ambiti di trasformazione periurbana, il presidio delle aree libere residue, tutelandone gli elementi paesaggistici e produttivi agricoli; l’incentivazione delle attività agricole e l’inclusione delle realtà produttive agricole in un processo partecipativo allargato.

La Città Metropolitana di Milano, con una popolazione residente di oltre tre milioni di abitanti, è la terza area più popolata d'Europa dopo Londra e Parigi, un territorio ricchissimo di infrastrutture che si configura come un'unica area urbana sempre più estesa nella quale però l'agricoltura, nonostante il numero limitato di addetti, continua a mantenere un ruolo importante, sia dal punto di vista produttivo, sia per la difesa del territorio e del paesaggio.
Tra le varie competenze che la legge attribuisce a Città Metropolitana si ricordano quelle in materia di pianificazione territoriale e strategica e di promozione dello sviluppo economico e sociale.
Il territorio metropolitano - 1.575 kmq e 134 comuni situati nella Lombardia centro-occidentale, in un tratto di Pianura Padana compreso tra il fiume Ticino a Ovest e il fiume Adda a Est, e attraversato dall'Olona, dal Lambro, dal Seveso, dai Navigli e da una fitta rete di canali – rappresenta la gran parte dell’ambito di interesse dell’AQST Milano Metropoli Rurale e comprende anche cinque parchi regionali, tra cui il Parco Agricolo Sud Milano (47.000 ettari di aree prevalentemente agricole) gestito anch'esso da Città Metropolitana.

Il Consorzio DAM - Distretto Agricolo Milanese - si è costituito il 28 gennaio 2011 al fine di valorizzare le attività agricole e sostenere le imprese del settore operanti nel comune di Milano. Nel maggio del 2012 con la firma di un importante Protocollo di Intesa con il Comune di Milano, la Provincia di Milano e la Regione Lombardia, il Consorzio DAM diventa un interlocutore privilegiato per la neo ruralizzazione di Milano.
Fanno parte della società 34 aziende agricole che coltivano un territorio complessivo di circa 1500 ettari e si dedicano ad attività di trasformazione e allevamento. La coltura prevalente, secondo la tradizione lombarda, è il riso. Lo scopo perseguito è la tutela di beni comuni, suolo e acque e la riqualificazione paesaggistico-ambientale della zona, a partire dal ricco patrimonio di cascine e centri aziendali esistente.
Il Consorzio opera con le caratteristiche della mutualità, nell'ottica di un’agricoltura professionale integrata con il territorio.

Il Distretto Agricolo della Valle del fiume Olona - DAVO - muove i suoi primi passi dopo il riconoscimento ottenuto da Regione Lombardia nel settembre 2012 con 25 soci fondatori. Il contesto è quello della Valle Olona, un territorio che si estende tra le province di Varese e Milano.
Le aziende che hanno aderito e firmato l’Accordo di Distretto attualmente sono 37. La reciproca dipendenza tra le problematiche riguardanti il territorio nella sua vocazione agricola con quelle riguardanti l’assetto fluviale connota il DAVO.
Il Distretto, è rivolto primariamente alla valorizzazione dell’agricoltura e opera come rete di collaborazione tra aziende che sono localizzate nei pressi dei centri edificati e sviluppano attività produttive e di multifunzionalità in stretto rapporto con essi. In particolare agisce per: la riqualificazione del territorio e la creazione di opportunità di fruizione, l’implementazione di servizi offerti ai cittadini e aziende/fruitori, il miglioramento produttivo ai fini di un maggiore rendimento delle aziende e un’ottimizzazione dei processi comuni.

La Società denominata "Distretto neorurale delle Tre Acque di Milano” o in breve DINAMO, accreditata da Regione Lombardia nell’ottobre 2012, abbraccia quel lembo di pianura che si colloca tra tre “acque” importanti per il sistema irriguo dell’ovest Milano: il Fiume Ticino, il Canale Villoresi e il Naviglio Pavese. Il territorio individuato per il distretto è molto ampio e comprende in tutto 69 Comuni. Si tratta di un’area abbastanza omogenea di terreni agricoli, pianeggianti e irrigui, che contano la presenza di due parchi regionali (Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano) e due parchi locali di interesse sovracomunale (Parco del Gelso e Parco del Roccolo).
Le aziende proponenti hanno superfici medie molto grandi e la coltivazione prevalente è il riso. Poco meno della metà sono invece zootecniche e presentano allevamenti bovini, suini e ittici. Tra gli obiettivi principali del distretto figurano la salvaguardia delle attività agricole nell'area metropolitana, l’incentivazione di nuove opportunità reddituali e occupazionali, la tutela ambientale e paesaggistica e la conservazione dei fabbricati rurali.

Il Distretto rurale “Riso e Rane”, riconosciuto ed accreditato ufficialmente da Regione Lombardia il 31 maggio 2011, nasce dalla volontà di 60 aziende risicole presenti nel suo territorio di unirsi in un Consorzio per promuovere il proprio prodotto garantendone la qualità, la provenienza e la tracciabilità. Incluso nel Parco Agricolo Sud Milano e in parte nel Parco Lombardo valle del Ticino, il Distretto Rurale “Riso e Rane” comprende 23 comuni per i quali la coltivazione del riso riveste un’importanza di assoluta rilevanza economica ed incide profondamente sugli aspetti paesaggistici, ambientali, storici e colturali del suo territorio rendendolo unico nel suo genere e fra i più rappresentativi della pianura lombarda.  

Il Distretto Agricolo Adda Martesana inizia il suo percorso nel 2016 per volontà del sindaco del Comune di Liscate che, sollecitato da alcuni agricoltori locali e da ricercatori della facoltà di Agraria dell’Università, avvia quale capofila il procedimento per il riconoscimento da parte di Regione Lombardia, che avviene con DGR 4 maggio 2017 n. X/6552. L’idea di costituire un Distretto deriva dalla consapevolezza che l’organizzazione in distretti sia il modo migliore per dare ascolto alle necessità delle aziende agricole e preservare la qualità e i prodotti del territorio Adda-Martesana.
Della società di Distretto fanno parte 21 aziende: 18 agricole, che coltivano un territorio complessivo di circa 1.500 ettari, e 3 non agricole (caseifici, società di servizi, cooperativa di commercio).

Lo scopo perseguito è la tutela dei beni comuni, suolo e acque, e la riqualificazione paesaggistico-ambientale della zona, a partire dal ricco patrimonio di cascine e centri aziendali esistenti. Il Consorzio opera con le caratteristiche della mutualità, con l’obiettivo di perseguire l’interesse pubblico generale, senza fini di lucro, nell'ottica di un’agricoltura professionale integrata con il territorio.

Il Consorzio del Fiume Olona nasce formalmente il 7 maggio 1610 come consorzio irriguo privato di interesse pubblico finalizzato alla gestione irrigua con l’obiettivo primario di distribuire fra la popolazione del luogo, in maniera equanime e per i vari scopi, l’acqua del fiume.
Statutariamente il Consorzio non ha finalità di lucro e persegue esclusivamente lo scopo di provvedere alla conservazione, alla riqualificazione nonché, per quanto di competenza, alla difesa del fiume e, in coerenza con la sua missione originaria, di regolare l’uso ed il godimento delle acque per irrigazione, forza motrice ed altri usi, nell’ambito delle vigenti disposizioni di legge per le acque pubbliche. Ad oggi annovera in qualità di soci circa 230 utenti che usufruiscono della risorsa idrica per scopi irrigui e ha rapporti convenzionali con circa 130 soggetti pubblici e privati.
Di particolare rilievo è l’impegno che il Consorzio esprime sia nel lavoro di assistenza ai comuni rivieraschi come centro di aggregazione funzionale, sia quello esercitato nei confronti del settore agricolo per la valorizzazione dell’imprenditoria agricola locale, che quello dedicato all'attività per la formazione civica, culturale e di informazione.

Il Consorzio Est Ticino Villoresi è un ente pubblico economico a carattere associativo, parte del sistema regionale allargato lombardo, di cui sono soci tutti gli utenti e i proprietari di beni immobili ubicati nel comprensorio che traggono beneficio dal reticolo. È uno dei maggiori consorzi di bonifica a livello nazionale per estensione della rete idrica e del territorio servito. Gestisce le acque del Sistema dei Navigli, del Canale Villoresi, del Basso Pavese e di altri reticoli minori per oltre 5.000 km di canali.
Tra le funzioni primarie quella di regolare la rete idrica e migliorarne l’efficienza per fornire acqua, servizi e supporto all’agricoltura e ai suoi operatori, accanto all’attività di bonifica per proteggere i territori soggetti a periodici allagamenti. Il compito dell’Ente si estende però anche alla tutela del territorio e alla valorizzazione del paesaggio.
Il Consorzio assicura il funzionamento idraulico della rete, custodisce e preserva un bene materiale, architettonico e strutturale per poi puntare allo sviluppo delle sue potenzialità ambientali, culturali, turistiche ed energetiche, mettendo a disposizione di enti e Parchi il supporto tecnico della propria struttura e la consolidata conoscenza del territorio.